Il melograno rappresenta una buona opportunità di investimento per i giovani desiderosi di dedicarsi al mondo dell’agricoltura.
I consumi di melograno in Italia crescono di anno in anno a tassi a doppia cifra (20%). Infatti risulta essere ottimo sia come frutto sia come ingrediente in piatti prelibati, si presta inoltre alla trasformazione industriale o anche alla cosmesi.
Presenta delle proprietà antitumorali, antiossidanti e remineralizzanti capaci di prevenire l’invecchiamento della pelle.
Tra i principali paesi produttori vi sono la Cina, l'India, l'Iran, la Turchia, l'Israele, la Spagna e la Tunisia: oltre tre milioni di tonnellate di frutti; la maggior parte della quale viene trasformata in succo.
L’Italia risulta una grande importatrice: la produzione italiana riguarda solo il 30% del mercato e rende agli agricoltori tra i 15mila e i 25mila euro ad ettaro.
Aspetti tecnici
Il terreno sul quale dovrà essere realizzato l'impianto di melograno deve essere preparato con sostanza organica e "baulatura" delle file.
L'impianto delle piantine brevettate deve essere posto con un sesto di 3,30/3,50 metri per 6.
L'impianto dovrà essere dotato di un sistema di fertirrigazione completo, con un'ala gocciolante per fila con gocciolatoi da 16/20 millimetri di diametro con una portata di 1,3/2,2 litri ad ora. Il fabbisogno di acqua della piantagione ammonta a circa 7.000 metri cubi ad ettaro coltivato su base annua.
Sul filare deve essere realizzata una pacciamatura con rete plastica.
Alla fine del primo anno di coltivazione occorrerà installare una "spalliera" di sostegno (sostegni ad Y al sesto di 10,5 metri per 6) collegata da fili in acciai.
L'inizio della raccolta è prevista a partire dal secondo anno, con pochi frutti per pianta. Al terzo anno, invece, la produzione della piantagione può raggiungere il 50% della sua potenzialità produttiva, con 150 quintali ad ettaro. Dal quinto anno, infine, la potenzialità è al massimo con 300/500 quintali ad ettaro.
E’ una pianta che richiede cura e attenzioni: non è come altre colture che crescono bene anche con poca manodopera: non può essere abbandonata. Servono quindi un'attenta gestione della pacciamatura, dell'irrigazione (un ettaro 'beve' 5mila mc d'acqua, anche 7mila in zone molto siccitose), della concimazione, della potatura e della messa a dimora. In natura esistono più di mille varietà di melograno.
Aspetti economici
L’investimento per un ettaro di terreno ammonta a circa 18mila euro ipotizzando che il terreno sia già in possesso dell’investitore ed tenendo conto della realizzazione del pozzo, preparazione del terreno, acquisto delle piantine, impianto di irrigazione, ponciatura con plastica, manodopera, fertilizzanti e varie.
Le spese di mantenimento dell’impianto ammontano nel primo anno a circa 2.000€ ad ettaro. Nel secondo anno i costi di mantenimento ammontano a circa 4.000€; dal terzo in poi 8.000€.
Ipotizzando di produrre 100 quintali nel 3° anno, 250 nel 4° e 400 da 5° in poi e di vendere il frutto ad un prezzo di vendita di 1€/kg avremmo i seguenti incassi annui:
3° anno di 10mila euro (8mila se prezzo di vendita pari a 0,8€/kg);
4° anno di 25mila euro (20mila se prezzo di vendita pari a 0,8€/kg);
5° anno di 40mila euro (32mila se prezzo di vendita pari a 0,8€/kg);
6° anno di 40mila euro (32mila se prezzo di vendita pari a 0,8€/kg);
In sostanza l’investimento comincia a generare profitti dal 5° anno.
Aspetti finanziari
Da valutare la possibilità di ricorrere ai finanziamenti “Primo Insediamento Giovani Agricoltori”.
L’erogazione del premio di primo insediamento sarà effettuata in tre rate e così distribuito: - per i giovani che si insediano in un’azienda preesistente il sostegno è compreso tra i 40 mila (zone ordinarie) e i 45 mila euro (zone svantaggiate e aree C e D); - per i giovani, invece, che costituiscono ex novo un’impresa agricola il contributo è di 50 mila (zone ordinarie) o 55 mila euro (zone svantaggiate ed aree C e D).
I nostri consulenti sono a vostra disposizione per eventuali approfondimenti e per assistervi nella presentazione dell'istanza.