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Studio Anchora

Commercio online: come fare?


Abbattere i costi di gestione della propria attività commerciale è oggi una scelta obbligata. Una strada è l'utilizzo del canale online per vendere i propri prodotti.

Gli italiani che acquistano mediante il web si aggirano oggi intorno agli 11 milioni.

Per aprire un negozio online e iniziare un'attività di commercio elettronico non basta avere un sito internet, mettere in vetrina la propria merce e iniziare la vendita online, perché per avviare un'attività commerciale sul serio, è necessario conoscere il mondo web.

L'apertura di una propria vetrina web comporta una serie di costi, spese di gestione e obblighi fiscali per il titolare del sito di e-commerce. Pertanto è consigliato rivolgersi dapprima ad un bravo commercialista che possa quantificare intanto quante tasse si devono pagare su un negozio online, quale codice Ateco l'azienda avrà per vedere se vi è l'esclusione dagli studi di settore, come aprire una nuova impresa con la Partita IVA, quali sono i costi fissi della partita IVA, a quale regime fiscale fiscale è possibile aderire e quali sono gli obblighi IVA e di imposta, le eventuali spese deducibili per la relativa attività di impresa e i costi per i contributi previdenziali previsti per gli iscritti alla Gestione Separata INPS.

Oggi vi sono diverse piattaforme online che consentono di costruire il proprio negozio online, si veda Wix, Blomming, ...

Dal punto di vista fiscale, l'apertura della partita IVA per un negozio online va effettuata solo se la vendita online non rientra più in una prestazione occasionale svolta appunto saltuariamente. Pertanto se si intende iniziare o continuare una attività di vendita online di prodotti o sevizi a livello professionale, ciò implica il dover assolvere agli adempimenti fiscali obbligatori come la liquidazione IVA e delle imposte nonché alla dichiarazione dei redditi annuale tramite il modello UNICO.

Conviene aprirla solo se l'attività di vendita online attraverso internet, viene svolta con sistematicità e regolarità, tali da escludere l'occasionalità della attività svolta. Ricordiamo che il carattere di prestazione occasionale nella vendita online, non è dato dal superamento o meno dei limiti di reddito di 5.000 euro quanto piuttosto dalle modalità di svolgimento della attività che per essere esclusa dall'IVA deve essere svolta una tantum e sporadicamente. In questo caso non è obbligatoria la Partita IVA ma la denuncia al Fisco dei ricavi derivati dal commercio elettronico occasionale si. Per cui se abbiamo venduto qualche prodotto o servizio tramite il tuo sito, anche se non è dovuta l'IVA sull'operazione, il ricavo va comunque dichiarato nella dichiarazione dei redditi persone fisiche sotto la voce altri redditi perché vengono tassati ai fini IRPEF.

Non ci sono obblighi fiscali, invece, se si vende tramite eBay, Shpock, Subito.it, Kijiji prodotti di propria proprietà come biciclette, smartphone, o altri oggetti in quanto non vi è la produzione del prodotto in maniera professionale è semplicemente una vendita online diretta che avviene mediante portali che fungono da intermediari. Invece, vi è l'obbligo di aprire la Partita IVA e di assolvere a tutti gli adempimenti fiscali, se si intende aprire un negozio online che abbia un progetto di impresa, ovvero, che sia un'attività di vendita non occasionale mediante un sito di e-commerce. Nello specifico, è bene ricordare anche quali sono gli adempimenti fiscali previsti dal Dlgs. 185/1999 per chi opera su Internet, come: Indicazione obbligatoria del numero di Partita IVA sull'home-page del sito web, ai sensi del D.P.R. 5 ottobre 2001, n. 404. Pubblicazione sul sito internet del negozio online della normativa sulla privacy, sulla gestione dei dati personali secondo quanto disposto dalle norme attuali che includono il diritto dell'utente, di poter richiedere la cancellazione dal sito in qualsiasi momento. Per l'e-commerce essendo un negozio online, valgono comunque tutte le leggi normalmente applicate al commercio in generale come divieti, limitazioni, requisiti, e norme che hanno come scopo principale quello di tutelare il cliente, con le nuove disposizioni per gli acquisti online.

Un negozio online richiede oltre che competenze generali sul marketing, su internet e sulla fiscalità italiana, anche tempo e denaro. Infatti, aprire un e-commerce è come aprire un negozio commerciale tradizionale in quanto seppur con minori costi e adempimenti, la procedura di apertura di un negozio online prevede i seguenti costi calcolati per l'anno 2018: costi di realizzazione e dominio, spazio hosting, costi e spese di gestione negozio online, pagamento delle tasse e della dichiarazione dei redditi, versamento dei contributi previdenziali INPS in base all'aliquota gestione separata per i professionisti, spese fisse per il commercialista, rinnovo dominio e hosting, costi per la pubblicità del negozio online.


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