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Agriturismo in Puglia | Requisiti e adempimenti necessari

Come aprire un agriturismo? Quali sono gli adempimenti e i requisiti necessari?

Molti imprenditori agricoli decidono di estendere la propria attività ospitando turisti e non solo desiderosi di passare una o più giornate a contatto con la Natura!

Vediamo nello specifico cosa comprende l'attività agrituristica, chi può esercitarla e quali sono i requisiti e gli adempimenti.

L'attività agrituristica comprende: a) dare ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; b) somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri e da prodotti di aziende agricole della zona con preferenza per i prodotti tipici e caratterizzati dai marchi DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG o compresi nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali; c) organizzare degustazioni di prodotti aziendali; d) organizzare, anche all’esterno dei beni fondiari nella disponibilità dell’impresa, attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva, nonché escursionistiche e di ippo turismo, anche per mezzo di convenzioni con gli enti locali, finalizzate alla valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale.


Le suddette attività devono essere esercitate da imprenditori agricoli anche nella forma di società di capitali o di persone, oppure associati fra loro, attraverso l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali.

Possono essere addetti allo svolgimento dell’attività agrituristica l’imprenditore agricolo e i suoi familiari ai sensi dell’articolo 230-bis del codice civile, nonché i lavoratori dipendenti a tempo determinato, indeterminato e parziale. Gli addetti di cui al periodo precedente sono considerati lavoratori agricoli ai fini della vigente disciplina previdenziale, assicurativa e fiscale. Il ricorso a soggetti esterni è consentito esclusivamente per lo svolgimento di attività e servizi complementari.


In Puglia l’attività agrituristica è regolata dalla legge regionale 22 maggio 1985, numero 34. L’imprenditore, per poter esercitare le attività agrituristiche, deve essere iscritto all’elenco degli operatori agrituristici per il Comune di competenza (EROA) da parte del titolare conduttore di azienda agricola.

A tale scopo è necessario redigere una relazione tecnico-agronomica, ovvero una relazione che descriva in dettaglio le attività che si intende svolgere nell’agriturismo e i requisiti che rendono possibile lo svolgimento di tali attività. L’iscrizione all’elenco è poi decisa da una Commissione regionale appositamente istituita. Se accettata, il Presidente della Giunta regionale rilascia un certificato di operatore agrituristico attestante le attività consentite e i limiti e le modalità di esercizio delle attività stesse.

Dal punto di vista della regolamentazione, la Puglia non si allontana dalle direttive generali date dalla legge nazionale (Legge 20 febbraio 2006, n. 96) e, quindi, non presenta peculiarità da segnalare in merito all’apertura / gestione di un’attività agrituristica.


Locazione attività

Possono essere utilizzati per attività agrituristiche gli edifici o parte di essi già esistenti nel fondo.


Requisiti igenico-sanitari

I requisiti igienico-sanitari degli immobili e delle attrezzature da utilizzare per attività agrituristiche sono stabiliti dalle regioni in termini di caratteristiche architettoniche e di ruralità degli edifici, specie per quanto attiene l’altezza e il volume dei locali in rapporto alle superfici aero illuminanti, nonché delle limitate dimensioni dell’attività esercitata.


Pasti

Nel caso di somministrazione di pasti in numero massimo di dieci, per la loro preparazione può essere autorizzato l’uso della cucina domestica.


Piano tariffario

Entro i 1° ottobre di ciascun anno i soggetti che esercitano l’attività agrituristica presentano una dichiarazione contenente l’indicazione delle tariffe massime riferite a periodi di alta e di bassa stagione, che si impegnano a praticare per l’anno seguente.


Aspetti fiscali

Il reddito proveniente dall’attività agrituristica è considerato reddito agricolo. Di norma, ai sensi della Legge (statale) n. 413/91, art. 5, il reddito imponibile dell’agriturismo si calcola secondo un regime forfetario, nella misura del 25% dei ricavi al netto dell’IVA; l’IVA si verserà pure forfetariamente, nella misura del 50% dell’IVA incassata con i corrispettivi dell’ospitalità. Si può tuttavia optare, con impegno triennale, per l’applicazione delle norme fiscali ordinarie, determinando, reddito imponibile e IVA da versare, per differenza fra entrate e uscite. Ove si applichi il sistema forfetario, non è ammesso considerare nel calcolo alcun costo; se invece si opta per il sistema ordinario, i costi di avvio e di esercizio dell’attività (e la connessa IVA) contribuiranno, in negativo, alla determinazione del reddito imponibile e dell’IVA da versare. L’aliquota IVA per pernottamenti (alloggio e campeggio) e ristorazione, è del 10%; per tutti gli altri servizi è del 20%.


A seguito dell'autorizzazione regionale è possibile eseguire le opere di allestimento degli alloggi, dei punti ristoro e dei servizi ricreativi e non. Una volta completati i lavori, si richiede l’autorizzazione al Comune, a cui allegare l’iscrizione agli elenchi di cui sopra e gli altri documenti specificati dalle singole Regioni. Il parere dell’autorità sanitaria può essere sollecitato sia dal Comune sia dall’interessato. Una volta inviata la domanda di autorizzazione, se il Comune non risponde entro un arco di tempo stabilito dalle singole Regioni, si applica il principio del silenzio assenso per cui la domanda si intende accolta.


Adempimenti necessari per l’apertura di un agriturismo:

  • Apertura della partita Iva.

  • Conto fiscale.

  • Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

  • Iscrizione al registro regionale degli operatori agrituristici.

  • Autorizzazione del sindaco per lo svolgimento dell’attività.

  • I.n.p.s.

  • I.n.a.i.l.

  • Autorizzazione dei Vigili del Fuoco.

  • Autorizzazione per l’installazione delle insegne

e dei cartelli segnaletici stradali.

  • Libretto di idoneità sanitaria.

  • Autorizzazione sanitaria per i locali.

  • Tassa sui rifiuti.

  • Iscrizione alle associazioni di categoria.

Da valutare la possibilità di usufruire dei contributi a fondo perduto messi a disposizione dai bandi di finanza agevolata.


Per maggiori approfondimenti, scriveteci o contattateci.


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