In arrivo la versione 2.0 di Resto al Sud, l’agevolazione che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno.
A prevedere la novità è il Decreto Coesione, il DL n. 60/2024, che ha introdotto una serie di agevolazioni volte a favorire l’occupazione di giovani, donne e a sostegno dell’autoimprenditoria.
L’obiettivo della misura Resto al Sud 2.0 è quello di promuovere la costituzione di nuove attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale sia collettiva, tramite voucher e contributi a fondo perduto.
Come si legge al comma 2 dell’articolo 18 del decreto Coesione, le attività sono avviate:
in forma individuale tramite l’apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale;
in forma collettiva attraverso la costituzione di società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata e società cooperativa o società tra professionisti.
A poter beneficiare delle agevolazioni sono i giovani con meno di 35 anni d’età e che risultano in possesso di uno dei seguenti requisiti:
si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 - 2027;
sono inoccupati, inattivi e disoccupati;
siano disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Programma GOL).
Nello specifico, i beneficiari di Resto al Sud 2.0, per l’avvio delle attività con sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, possono ottenere:
un voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, in regime de minimis e non soggetto a rimborso, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi utili all’avvio delle attività. Il massimale sale a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico.
un contributo a fondo perduto, in regime de minimis, per programmi di spesa per l’avvio delle attività non superiori a 120.000 euro. Il contributo copre fino al 75 per cento delle spese.
un contributo a fondo perduto, in regime de minimis, per programmi di spesa per l’avvio delle attività dal valore compreso tra i 120.000 e i 200.000 euro. Il contributo copre fino al 70 per cento delle spese.
Un apposito decreto interministeriale, che dovrà essere emanato entro il 6 giugno individuerà i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative previste.
I beneficiari di Resto al Sud 2.0 che risultano iscritti al programma GOL e percepiscono la NASpI, possono cumulare i trattamenti di cui beneficiano solo se presentano la richiesta per l’erogazione dell’indennità di disoccupazione in unica soluzione (NASpI anticipata), così che i fondi possano essere utilizzati come capitale d’avvio per l’attuazione delle iniziative finanziate.
Inoltre, si legge nel testo, l’indennità prevista per i beneficiari del supporto per la formazione e il lavoro (SFL) è compatibile con l’agevolazione ai sensi dell’articolo 12 del decreto lavoro 2023.
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