Per i lavoratori (dipendenti o autonomi) che decidono di tornare in Italia è previsto un regime fiscale veramente vantaggioso: #Regimedegliimpatriati o #RientrodeiCervelli.
Il beneficio che tale regime riconosce ai contribuenti che acquisiscono in Italia la residenza fiscale comporta la possibilità di tassare solo una parte del reddito complessivamente prodotto nel territorio dello Stato: il 30% o il 10% nei casi di trasferimento della residenza in una delle regioni del Sud della nazione, oppure il 50% per determinate categorie di professionisti.
L’agevolazione viene riconosciuta per i primi 5 periodi di imposta, estendibili per ulteriori 5 al concretizzarsi di ben definite condizioni.
E' necessario trasferire la residenza fiscale in una delle seguenti regioni:
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sardegna
Sicilia
I requisiti soggettivi ed oggettivi sono:
Il lavoratore non sia stato fiscalmente residente in Italia nei 2 periodi d’imposta precedenti il rimpatrio,
Il lavoratore si impegni a risiedere (fiscalmente) in Italia per almeno i 2 anni immediatamente successivi al rimpatrio,
L’attività lavorativa venga svolta prevalentemente nel territorio dello Stato italiano.
Nel rispetto di tutti e tre i suddetti requisiti, restano agevolabili:
I redditi da lavoro dipendente e/o assimilato,
I redditi da lavoro autonomo,
I redditi di impresa.
In caso di lavoro subordinato è importante che prima di rientrare abbiate o una lettera di impegno o un nuovo contratto con l'azienda che vi assumerà. Dovrete sottoscrivere un modulo di autocertificazione e trasferire la residenza in Italia nelle regioni sopra indicate. Il nuovo datore di lavoro indicherà nella vs busta paga il regime di appartenenza.
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